Descrizione
Nel 1564 il medico bolognese Giulio Cesare Aranzi disseziona una piccola porzione del cervello umano che, per la sua forma, battezza «ippocampo», senza sospettare che proprio lì si custodisce il segreto della memoria. Qui comincia il racconto delle sorelle Østby, Hilde e Ylva, rispettivamente scrittrice e neuropsicologa. Le autrici presentano un’affascinante carrellata di casi ed esperimenti, come la vicenda di due pazienti straordinari, Solomon Šereševskij, «l’uomo che non dimenticava nulla», e Henry Molaison, incapace di ricordare. Hilda e Ylva Østby ridefiniscono la visione più comune della memoria: ben lungi dall’essere una riproduzione fedele del nostro passato, i ricordi subiscono una costante rielaborazione e intessono una sceneggiatura della vita che riscriviamo di continuo. La memoria, quindi, è anche innovazione e immaginazione, uno strumento indispensabile per disegnare l’avvenire del mondo e scrivere il romanzo della nostra vita.
Edizione tascabile del libro apparso presso Ponte alle Grazie con il titolo Dove nuotano gli ippocampi.