Descrizione
Parigi, 1894. Véronique Fourier, anziana vedova di un generale di Napoleone, trascorre le giornate nell’oscurità del suo palazzo, aspettando gli inviti nei salotti parigini che sono stati tanta parte della sua vita, e ancora lo sono. A un pranzo conosce un giovane melanconico, molto elegante e molto complimentoso, che la vuole intervistare, in cerca di materiale per il suo saggio su Baudelaire, che lei ha conosciuto. La baronessa accetta, e fra i due si avvia un legame fatto di schermaglie e rivelazioni, affondi e memorie rivissute: prezioso per entrambi, perché allo scrittore in fieri dischiude la possibilità di scivolare in un mondo che non ha conosciuto di prima mano, e alla vecchia dama consente di ripercorrere le tappe di una vita tumultuosa, scandite dalla presenza di due uomini molto diversi: il poeta decadente, pronto a trascinarla con sé nell’abisso della sua disperazione, e il solido, affettuoso generale che l’ha salvata da sé stessa dandole una vita di agi. Il giovane intervistatore, che fa bottino di ciò che ascolta, si chiama Marcel Proust. Il dialogo tra due persone tanto diverse accende il bozzetto di un’epoca e di uno stile di vita evocati con minuziosa levità.