Descrizione
«In un paese imprecisato tra boschi e montagne, viene ritrovato un ciclista con gli occhi strappati. Presto l’episodio, inizialmente isolato, si replica una seconda, una terza volta. Sembra che il colpevole sia un uccello rapace. L’evento condiziona la vita degli abitanti, costretti a uscire con occhiali, ombrelli e caschi per difendersi dagli attacchi del feroce volatile. Man mano la paura dell’angelo accecatore contagia altri luoghi, fino a trasformarsi in un terrore globale a cui seguono alcuni strani e cupi accadimenti che sembrano presagire un’imminente catastrofe.
Vincenzo Pardini racconta questa storia con le parole e la voce di un cronista locale, un personaggio tra i più riusciti della produzione dell’autore. L’uomo inquieto, ma determinato, non si arrende alla narrazione ufficiale di chi riduce ogni male all’accecatore, ma indaga nelle sfumature e nelle ragioni nascoste fino a una verità che nessuno sembra (o vuole) vedere.
La prosa è sincopata, il ritmo della scrittura richiama una civiltà lontana fatta di valori semplici, solidi, ma immortali come la pietà e la fierezza.
Il ritorno di Pardini al romanzo è un viaggio favolistico nella realtà di un tempo che assomiglia ai giorni nostri, ma potrebbe essere benissimo un racconto dal passato o dal futuro, come tutta la prosa di uno dei migliori narratori della nostra letteratura finalmente tornato in libreria con uno tra i suoi libri più belli.»
(Mario Desiati)