Descrizione
Le elezioni si avvicinano e Franco Gavaglià, sindaco di un esteso comune di montagna, punta alla riconferma. Peccato che lui, dopo anni di sedentarietà e pranzi di lavoro, all’uomo di montagna non somigli più: mani callose, fisico asciutto e rughe scavate dalle intemperie sono stati soppiantati da un’obesità decisamente cittadina, che potrebbe respingere molti elettori. Per vincere, Gavaglià ha bisogno di essere affiancato da un eroe della vita alpina, una figura che incarni agli occhi della comunità il sacrificio, l’operosità, la tradizione. Suo padre, per esempio. Si dà il caso, però, che il padre di Franco sia un uomo odioso, egoista, feroce, che ha infierito fin quando ha potuto sulla moglie e sul figlio, sfruttandoli e schiavizzandoli. Per fortuna in campagna elettorale la verità non ha alcun peso, se si sa camuffarla bene, e Franco ha imparato fin da bambino l’arte di mentire per evitare le bastonate. Il problema sta semmai nel convincere il padre ad accompagnarlo agli estenuanti appuntamenti che la campagna esige – sedarlo non sembra sufficiente. Qui entra in gioco Leda, la figlia del sindaco, l’unica in grado di ammansire il patriarca: sia pure con riluttanza, la giovane si presta a seguire i due, per affetto, e per evitare che accada il peggio. Comincia così un’incredibile campagna elettorale, in cui l’opportunista Gavaglià si mostra disposto a tutto pur di vincere. Claudio Morandini ritorna alla montagna e alle aspre contraddizioni che la caratterizzano, rendendola questa volta teatro di una storia amara, ma condita di pungente e irresistibile ironia.